Ricordo
di Severino Fratus
Negli ultimi mesi del 1942 nelle
fabbriche torinesi e milanesi giungono rapporti allarmanti che
parlano dei primi segnali del blocco dell’attività lavorativa,
dei rischi di sabotaggio, di disaffezione al lavoro e al regime.
I giovani che arrivano in fabbrica dalle “scuole operaie” incontrano
i vecchi lavoratori che portano con sé memoria per tutto
ciò che è diverso dal grigiore del fascismo e dal
cupo clima di guerra.
Nei primi mesi del 1943 piccoli episodi di ribellione fanno capire
che è giunto il tempo di uno sciopero vero e proprio contro
la guerra, la miseria delle condizioni di vita e di lavoro, contro
il regime: secondo il motto “pane, pace e libertà”.
Il movimento scioperante crescerà e si allargherà a
tutto il nord d’Italia, soprattutto a Milano, alla Falck,
alla Marelli, alla Breda.
Fondata a Milano nel 1886, la Società Italiana Ernesto
Breda per Costruzioni Meccaniche è stata un’importante
azienda del XX secolo, dedita alla produzione di locomotive e
all’industria bellica. La fabbrica, i cui impianti occupavano
una vasta area tra Milano e Sesto San Giovanni, offriva opportunità di
lavoro a numerosi operai lombardi e non solo. Tra coloro che
beneficiano di quest’opportunità troviamo Severino
Fratus. Nato il 7 agosto 1891 a Brescia, residente in via Fratelli
Ugoni 6, padre di tre figli (Battista, Giulio e Severina), si
trasferisce a Sesto San Giovanni in via Breda 8, lavorando come
meccanico attrezzista nel settore siderurgico, sezione IV della
fabbrica.
In quanto appartenente ad una formazione partigiana (108° Brigata
Garibaldi), viene arrestato in casa la notte del 28 marzo 1944
a Sesto San Giovanni dalle Sicherheitsdienst (servizio di sicurezza
delle SS). L’atto viene giustificato dai nazisti con il
pretesto di un arresto preventivo al fine di offrire, attraverso
la detenzione nel campo, protezione dalle possibili rivolte politiche
e lavorative. Trasferito dal carcere di Bergamo il 4 aprile,
giunge al campo di concentramento di Mauthausen l’8 aprile,
immatricolato con il numero 61643 e successivamente decentrato
a Gusen (sottocampo di Mauthausen).
Mauthausen è il nome del tristemente famoso campo di sterminio
nazista, eretto nel 1938, sopra la piccola cittadina di Mauthausen
in Austria. Regno del terrore assoluto, inferno sulla Terra,
Golgota della sofferenza inaudita di centinaia di migliaia di
deportati era il lager destinato agli oppositori politici “irrecuperabili”.
Dopo trecentosessantacinque giorni di sopravvivenza all’interno
del campo, muore l’8 aprile 1945, all’età di
53 anni. Dai documenti stilati dai nazisti, la causa della morte
di Fratus sembra essere una bronco-polmonite; è attualmente
sepolto nel cimitero internazionale di Mauthausen.
“Severino Fratus di Sesto San Giovanni. Il caro Fratus!
[..] Eravamo amici, e passata la prima emozione di esserci ritrovati
in un simile luogo e in tale stato, cominciò la ridda
dei: “Ti ricordi?, ti ricordi?”. [..] Passammo ancora
ore e ore a rievocare nomi, e fatti ai quali assieme avevamo
partecipato. [..] Era stato attivo, sempre. I suoi consigli erano
savi, come savio era il suo coraggio. Ora sapeva con certezza
che non sarebbe tornato; dentro, diceva, si sentiva tutto vuoto,
tutto sfinito. Gli dispiaceva di non poter tornare: avrebbe voluto
fare un certo discorsetto ai fascisti di Sesto San Giovanni,
ai quali non perdonava di essere italiani. “I tedeschi”,
diceva, “sappiamo cosa sono”. [..] Fratus sentiva
avvicinarsi la fine, e lo diceva tranquillamente; era ridotto
a niente. [..] Me lo disse la mattina dell’8 aprile 1945,
e furono le sue ultime parole quando mi indicò con la
mano la catasta di morti: “Presto sarò fra loro”.
[..] Lo rividi sul mucchio, gli avevano già tolto dal
polso la matricola”. (da I vivi e
i morti di Mino Micheli).
A cura di studenti delle
classi 5°H, 5°F, 5°D, 5°C del Liceo Scientifico “Nicolò Copernico” di
Brescia, anno scolastico 2012-’13. |
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Intervento
di Alberto Franchi
Presidente Cooperativa
Cattolico-democratica di Cultura
Intervento del Sindaco
di Brescia Adriano Paroli
Ricordo di Mario Ballerio
Ricordo di Roberto Carrara
Ricordo di Domenico Pertica
Ricordo di Angelo Cottinelli
Ricordo di Guido e Alberto Dalla Volta
Ricordo di Emilio Falconi
Ricordo di Severino Fratus
Ricordo di Andrea Trebeschi
Intervento di Bernhard Hauer, Console
Generale Aggiunto del Consolato di Germania a Milano, su Andrea Trebeschi
Brochure della Cooperativa Cattolico-Democratica di Cultura
"Brescia ricorda le vittime dei lager"
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