Ricordo
di Andrea Trebeschi
Andrea Trebeschi fu un protagonista
della Resistenza, oltre che un cattolico profondamente impegnato.
Nacque a Brescia il 3 settembre 1897 e frequentò le scuole
elementari all’Istituto “Cesare Arici”, dove
conobbe Giovanni Battista Montini, suo coetaneo e compagno di
classe. In seguito trascorse il biennio ginnasiale all’“Arnaldo”,
mentre per il triennio ritornò all’”Arici”,
dove consolidò l’amicizia con Montini. Proveniente
da una famiglia di profonda ispirazione cattolica, Andrea ricevette
dalla madre i primi rudimenti religiosi, che poi approfondì frequentando
l’oratorio della Pace, dove incontrò padre Bevilacqua,
decisivo per la sua formazione. Inoltre la sua era una famiglia
che in passato era stata molto attiva nel processo di unificazione
dell’Italia: i nonni di Andrea avevano combattuto nelle
Guerre d’indipendenza e avevano ottenuto incarichi amministrativi
a livello cittadino. Partecipò alla Prima guerra mondiale,
sebbene senza combattere in prima linea, perché durante
l’addestramento venne investito accidentalmente da un camion.
Tornato a Brescia divenne presidente dell’associazione
studentesca “Manzoni” ed aprì la sua casa
a numerose iniziative a vantaggio dei militari. Si orientò ben
presto verso il Partito Popolare Italiano impegnandosi in un’intensa
attività, dopo aver fondato nel 1918 un giornale studentesco, “La
Fionda”, cui aderì anche l’amico Montini.
Nel 1922 sposò Vittoria De Toni; dalla loro unione nacquero
quattro figli: Maria, Cesare, Giovanni ed Elvira. Nel 1923 Andrea
fu eletto presidente della Gioventù cattolica bresciana
e si laureò in Giurisprudenza a Siena, per poi intraprendere
la professione di avvocato. Divenne un convinto antifascista.
Il Partito Nazionale Fascista, dopo numerose minacce e violenze,
decise di chiudere il periodico da lui fondato perché contrario
al regime. Chiarissime infatti erano le volontà della “Fionda”:
combattere per riottenere la libertà soffocata. L’editrice
bresciana “Morcelliana” aiutò moltissimo Andrea
per la pubblicazione, rendendosi disponibile a stampare tutte
le copie del giornale, dalla sua fondazione alla sua “rinascita” in
forma clandestina. In quegli anni Trebeschi ebbe contatti con
esponenti di altri partiti politici antifascisti e s’impegnò a
gettare le basi della partecipazione dei cattolici alla Resistenza:
fu in contatto con Peppino Pelosi e Giacomo Perlasca e frequentò importanti
sacerdoti, come padre Carlo Manziana della Pace e don Giacomo
Vender. Nel 1943 fuggito dalla casa di Cellatica verso Zone,
per evitare di essere condotto in Questura, incontrò casualmente
a Santa Maria del Giogo Silvio Bonomelli, un socialista col quale
si era scontrato politicamente, ma in quella occasione le idee
dei due si avvicinarono in nome della lotta al nemico comune:
la dittatura. Venne arrestato due volte: nel dicembre 1943 e
il 6 gennaio 1944. Dopo aver sostenuto coraggiosamente a Canton
Mombello e a Verona diversi interrogatori, fu deportato in Germania,
prima nel campo di concentramento di Dachau, poi a Mauthausen,
dove restò fino al 31 dicembre del ‘44. Trasferito
nel Lager di Gusen, tristemente noto per le dure condizioni degli
internati, vi morì il 24 gennaio 1945. La famiglia seppe
della sua morte solo a fine marzo 1945, attraverso un comunicato
che lo dichiarava “morto per problemi cardiaci”.
Andrea Trebeschi fu un uomo con una profonda consapevolezza della
paura, ma non se ne vergognava; anzi, la seppe sempre affrontare
a testa alta e ciò gli consentì di poter combattere
per la libertà.
A cura di studenti delle
classi 5°H, 5°F, 5°D, 5°C del Liceo Scientifico “Nicolò Copernico” di
Brescia, anno scolastico 2012-’13. |
|
|
|
Intervento
di Alberto Franchi
Presidente Cooperativa
Cattolico-democratica di Cultura
Intervento del Sindaco
di Brescia Adriano Paroli
Ricordo di Mario Ballerio
Ricordo di Roberto Carrara
Ricordo di Domenico Pertica
Ricordo di Angelo Cottinelli
Ricordo di Guido e Alberto Dalla Volta
Ricordo di Emilio Falconi
Ricordo di Severino Fratus
Ricordo di Andrea Trebeschi
Intervento di Bernhard Hauer, Console
Generale Aggiunto del Consolato di Germania a Milano, su Andrea Trebeschi
Brochure della Cooperativa Cattolico-Democratica di Cultura
"Brescia ricorda le vittime dei lager"
|