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Sarezzo
11 gennaio 2014

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Io Rodolfo Pozzi, con Pietro Pozzi e il figlio Mario, eravamo tre partigiani socialisti e comunisti con gli stessi ideali di uguaglianza, solidarietà, pace, lavoro e istruzione. Era da tempo che nascondevo partigiani in montagna nella località “Stalo”, ma quel giorno del 1944 fui costretto a scendere a valle per un forte dolore alla gamba. I fascisti del paese, che da tempo torturavano e minacciavano le nostre famiglie, lo vennero a sapere informando il comando tedesco. Ed è così che iniziarono le nostre sofferenze - il 7 novembre 1944 - quando avvenne la retata. Ci portarono al castello di Brescia dove fummo torturati e segnati come soggetti pericolosi. Per questo motivo il 22 novembre 1944 ci trasferirono nel campo di concentramento di Bolzano dove fummo rinchiusi nel blocco E - insieme a coloro che erano destinati alla deportazione in Germania. Tutti e tre insieme, dopo un lungo viaggio di cinque giorni su carri di bestiame, arrivammo al campo di Mauthausen. Una volta lì ci fecero disporre in una lunga fila e ricordo ancora bene con quanta soddisfazione e divertimento i soldati guardavano i cani sbranare il primo della fila. Ci fecero spogliare dei nostri abiti ed indossare dei vestiti sui quali era riportato un triangolo capovolto con al centro le iniziali del Paese d’appartenenza e colorato a seconda della causa per la deportazione. Fummo immatricolati e a me venne assegnato il numero 114074. Nel campo eravamo obbligati a lavorare per dodici ore al giorno, malnutriti. Pietro e Mario vennero trasferiti nel sottocampo di Melk il 31 gennaio 1944 mentre io dovetti aspettare il 29 dicembre 1944 per essere trasferito nel sottocampo di Gusen. Il 15 marzo 1945 ritornai a Mauthausen dove morii alle ore 4,15 per debolezza cardiaca.


A cura degli studenti delle classi 3°A, 3°B, 3°E della Scuola secondaria di primo grado “G. La Pira” di Sarezzo. La biografia è stata scritta in prima persona, su decisione degli alunni (ndr).

 



Intervento dell'Assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione
Valentina Pedrali


Intervento di Alberto Franchi
Presidente Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura

Ricordo di Spartaco Belleri

Ricordo di Rodolfo Luigi Pozzi

Ricordo di Pietro Vittorio Pozzi

Ricordo di Mario Pozzi


Ricordo di Antonio Pedergnaga


Ricordo di Giovani Colosio

Brochure a cura del Comune di Sarezzo:
"Sarezzo ricorda le vittime dei lager"