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L’esperienza
ci insegna che noi uomini e donne con le pietre possiamo
uccidere, costruire muri di case che ci accolgono e muri
di fortezze che ci proteggono dal “nemico”,
o costruire ponti che aprono nuove relazioni. Le Pietre
d’inciampo sono monumenti minimi che lanciano un
ponte con un passato tragico e violento. Ci riavvicinano
alla storia di concittadini che vivevano nelle nostre contrade
e pagarono con la deportazione e la morte nei Lager la
loro opposizione al fascismo. Oggi a 70 anni di distanza
si vuole ricordarli non tanto per sottolineare che caddero
dalla parte “giusta”, quanto per richiudere
una ferita e ripristinare la dignità e l’onore
dell’uomo e della donna. La nostra sensibilità democratica
non ci permette di accettare più che uomini e donne
siano perseguitati e condannati a morte solo perché si
oppongono a chi governa. La posa di queste Pietre d’inciampo
vuole ricordare chi duramente pagò per le sue convinzioni,
come pure vuole insegnarci che la nostra convivenza si
costruisce sul rispetto e la tutela della dignità della
persona senza discriminazioni di pensiero politico, fede
religiosa o paese di nascita. In anni in cui anche il tessuto
sociale del nostro Paese conosce il vasto fenomeno dell’immigrazione
da continenti lontani, il messaggio affidatoci dalle Pietre
d’inciampo non è di poco conto.
Alberto Franchi
Cooperativa Cattolico Democratica di Cultura
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Intervento dell'Assessore
alla Cultura e Pubblica Istruzione
Valentina Pedrali
Intervento
di Alberto Franchi
Presidente
Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura
Ricordo di Spartaco Belleri
Ricordo di Rodolfo Luigi Pozzi
Ricordo di Pietro Vittorio Pozzi
Ricordo di Mario Pozzi
Ricordo
di Antonio Pedergnaga
Ricordo di Giovani Colosio
Brochure
a cura del Comune di Sarezzo:
"Sarezzo ricorda le vittime dei lager"
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