vai al sito della Cooperativa Cattolico-Democratica di Cultura di Brescia
 
Sarezzo
11 gennaio 2014

testo

L’esperienza ci insegna che noi uomini e donne con le pietre possiamo uccidere, costruire muri di case che ci accolgono e muri di fortezze che ci proteggono dal “nemico”, o costruire ponti che aprono nuove relazioni. Le Pietre d’inciampo sono monumenti minimi che lanciano un ponte con un passato tragico e violento. Ci riavvicinano alla storia di concittadini che vivevano nelle nostre contrade e pagarono con la deportazione e la morte nei Lager la loro opposizione al fascismo. Oggi a 70 anni di distanza si vuole ricordarli non tanto per sottolineare che caddero dalla parte “giusta”, quanto per richiudere una ferita e ripristinare la dignità e l’onore dell’uomo e della donna. La nostra sensibilità democratica non ci permette di accettare più che uomini e donne siano perseguitati e condannati a morte solo perché si oppongono a chi governa. La posa di queste Pietre d’inciampo vuole ricordare chi duramente pagò per le sue convinzioni, come pure vuole insegnarci che la nostra convivenza si costruisce sul rispetto e la tutela della dignità della persona senza discriminazioni di pensiero politico, fede religiosa o paese di nascita. In anni in cui anche il tessuto sociale del nostro Paese conosce il vasto fenomeno dell’immigrazione da continenti lontani, il messaggio affidatoci dalle Pietre d’inciampo non è di poco conto.

Alberto Franchi
Cooperativa Cattolico Democratica di Cultura


 



Intervento dell'Assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione
Valentina Pedrali


Intervento di Alberto Franchi
Presidente Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura


Ricordo di Spartaco Belleri

Ricordo di Rodolfo Luigi Pozzi

Ricordo di Pietro Vittorio Pozzi

Ricordo di Mario Pozzi

Ricordo di Antonio Pedergnaga

Ricordo di Giovani Colosio

Brochure a cura del Comune di Sarezzo:
"Sarezzo ricorda le vittime dei lager"