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Pozzi
Pietro nacque il 2 agosto 1892 a Brione, in provincia di
Brescia. Visse a Sarezzo e il 6 giugno 1921 ebbe un figlio
al quale diede il nome di Mario.
Pietro e suo fratello
Rodolfo, figli di Pozzi Bernardo, subirono numerosi pestaggi
da parte delle squadracce fasciste e quando i gerarchi
fascisti e i funzionari del regio impero passarono in visita
nel territorio bresciano, i Pozzi vennero preventivamente
messi in galera a causa del loro antifascismo.
Molte volte
i fascisti minacciarono di bruciare la casa dei Pozzi,
se questi non si fossero costituiti. I Pozzi salirono sulle
montagne per aiutare i partigiani e per questo le loro
famiglie subirono minacce e intimidazioni dai fascisti.
Un giorno, nel novembre del 1944 Pozzi Rodolfo dovette
scendere dalla montagna, sapendo che ciò era pericoloso,
ma aveva un dolore insopportabile alla gamba.
I fascisti
del paese lo vennero a sapere e immediatamente informarono
il comando tedesco. Il 7 novembre 1944 ci fu la retata
vengono arrestati Pozzi Rodolfo, Pozzi Mario e Pozzi Pietro.
Furono portati al castello di Brescia e qui torturati.
Segnalati come pericolosi furono internati nel campo di
concentramento di Bolzano, presumibilmente intorno al 22
novembre 1944. Rinchiusi nel blocco “E” come
pericolosi e destinati alla deportazione in Germania. Tutti
e tre insieme da Bolzano il 14 dicembre del 1944 furono
deportati verso il campo di Mauthausen, dove arrivarono
il giorno 19 dicembre 1944 (dopo ben cinque giorni di viaggio
nei carri di bestiame).
Pozzi Pietro mori a Melk l’11
marzo del 1945 alle ore 2,15 per debolezza cardiaca.
A
cura degli studenti delle classi 3°F e 3°G della
Scuola secondaria di primo grado “G. La Pira” di
Sarezzo.
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Intervento dell'Assessore
alla Cultura e Pubblica Istruzione
Valentina Pedrali
Intervento
di Alberto Franchi
Presidente
Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura
Ricordo di Spartaco Belleri
Ricordo di Rodolfo Luigi Pozzi
Ricordo di Pietro Vittorio Pozzi
Ricordo di Mario Pozzi
Ricordo
di Antonio Pedergnaga
Ricordo di Giovani Colosio
Brochure
a cura del Comune di Sarezzo:
"Sarezzo ricorda le vittime dei lager"
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