Bagnoli
interviene nell’aula più sacra della sinagoga,
con una scala in ferro che s’innalza in diagonale
dal rudere di una colonna a terra alla sommità di
una delle 4 colonne originarie. Come la scala vista in
sogno da Giacobbe, e come la voce, la scala di Bagnoli
si allarga nel procedere verso l’alto. Pur costruita
secondo la prospettiva centrale, è ribaltata:
il punto di fuga, nel terreno, non coincide così con
il punto di vista, alla sommità della scala. Sulla
scala di Bagnoli si può salire e scendere, lungo
36 gradini, anch’essi in prospettiva: il loro ravvicinarsi
e allontanarsi è deciso dal punto di distanza.
Sui montanti sono dipinti, in lingua ebraica, i 72 nomi
degli angeli, 36 a salire, 36 a scendere. Gli stessi
nomi sono scanditi dalla voce emessa da un vaso di ceramica
rosso collocato al centro dello scrigno che custodiva
i Libri. |
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