Enzo UMBACA
Su , 2002
Scala in tubi innocenti
15 mt x 0,90
Con una scala di tubi Innocenti Umbaca tenta la scalata del Campidoglio, per poi ridiscendere dalla parte opposta. «Questo modo di ‘tirare dritto’, superando qualsiasi ostacolo, dominando dall’alto, è un concetto degli antichi romani», spiega. Il Campidoglio, infatti, è emblematico della concezione urbanistica romana: è nel cuore del castrum, all’incrocio fra il cardo e il decumano, assi generatori di un impianto a scacchiera destinato a crescere uguale a se stesso. Eppure, se è vero che Roma non applica al suo interno lo schema che esporta nelle colonie, lo sviluppo successivo di Ostia contraddice clamorosamente la griglia per assecondare invece la struttura viaria precedente, irregolare e sinuosa. Così, se in epoca imperiale gli episodi monumentali si succedono lungo il decumano, le abitazioni e le botteghe seguono altre vie. Vista l’impossibilità di dedurre dal castrum la struttura dell’intera città, Umbaca offre al visitatore la possibilità di scrutarla dall’alto, avvistando la sinagoga, consentendo di «pensare liberamente attraverso la frammentazione dei resti/ruderi, immaginare e ricostruire la storia del luogo e allo stesso tempo vedere possibili forme che potrebbero apparire/emergere». Ammette di essere stato colpito dalla episodicità dei resti, dalla segmentazione delle linee dei muri di mattoni ricoperti da un modellato di cemento, «come se vi avesse nevicato sopra». Tale segmentazione, nota, «forma una specie di anamorfosi astratta, sulla quale non sentirei il bisogno di intervenire. In fondo la memoria non ha bisogno di interventi concreti ma solo di evidenziare ciò che già esiste. Il modellato di cemento ha già modificato l’originale, la memoria ha già subito un intervento, io non faccio altro che renderlo visibile».