«Tutto in
questa città passata sembra dissolversi verso l'alto.
Il sistema geometrico delle mura scorre verso il basso e
si rivolge al ciclo della natura. In questo aleggiare tra
natura e architettura rimane ferma Kleiner Gebirge» ,
l'opera realizzata per la sinagoga da Löhr. Piccola
montagna, indica il titolo, per le rotondità, i picchi,
gli avvallamenti. Gli stessi che in altre occasioni nomina Kleiner
Temple, piccolo tempio. Costruita con semi di edera, Kleiner
Gebirge poggia sotto teca sul tavolo di marmo dell'aula
dove si trova il forno per la cottura del pane azzimo, forse,
in origine, il luogo di accoglienza.
Per Löhr, dunque, la sinagoga, come il resto dell'insediamento
ostiense, è, in quanto rovina, architettura che scivola
lentamente ma inesorabilmente verso quella natura dalla quale
prima si ergeva sovrana. Il processo è oggi in fase
di equilibrio dinamico: la direttrice verticale delle mura è compensata
dal loro procedere orizzontale e sinuoso. Löhr interpreta
strutturalmente e formalmente quel bilico: la sua microarchitettura,
infatti, è costruita con elementi tratti dalla natura
e compone la direttrice orizzontale e quella verticale nel
profilo organico di guglie e pinnacoli. Quale il procedimento
costruttivo? Nel corso di frequenti e prolungate perlustrazioni
nella natura, Löhr raccoglie ogni sorta di elementi: crine
di cavallo, soffioni, semi di edera, di canna, di cardi, di
dente di leone, di agrimonia, di california, bardana, peli
di cane, gambi di piante. Non li cerca, li trova per caso,
a seconda del suo stato d'animo. La sensibilità nel
farsi attrarre all'improvviso da foglie, piante, bacche o piccoli
animali è davvero unica, ignota a chi pure frequenta
quei luoghi da anni. Dopo il raccolto, Löhr porta il bottino
a studio e lo mette da parte in attesa di ispirazione. Diversi
per struttura, forma e colore, i suoi materiali hanno in comune
il fatto di essere astratti. L'artista non utilizza cioè la
natura per composizioni floreali ma per realizzare sculture,
architetture e installazioni astratte; semi e bacche sono
i suoi mattoni, gli elementi modulari da aggregare liberamente
ma secondo regole da loro stessi dettate. |
|