Su
una base di ferro si innalzano una trave in verticale di
colore giallo e una torre di lamiera zincata lucida, alte
entrambe 6 metri. All'interno della torre è celato
un meccanismo a tempo: il suo azionamento è automatico
e imprevedibile. Il suono assordante prodotto all'interno
della torre da un tonfo è l'elemento chiave dell'opera. «Altezza,
forza e accelerazione di gravità, caduta, rumore,
schianto, pausa, silenzio, silenzio, risalita, pausa. E ancora
il tempo continuamente variato, asincrono, rovesciato, disperso...
la campana guasta della storia», commenta Benassi.
Per aggiungere: «Uso
immagini note solo per farle diventare imprevedibili, in
modo che suscitino sorpresa, spaesamento, e rovescino le
aspettative... Il mio lavoro degli ultimi anni è una
risposta alla necessità di misurarmi con l'eredità culturale
e con l'attualità, con la mia storia personale e l'identità collettiva» |
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