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Valerio Fiorentini, Renato Cantalamessa, Egidio Checchi, Orazio Corsi, Mario Passarella e Alessandro Portieri furono componenti di una delle squadre partigiane del Partito Comunista operanti dell’VIII zona di Roma, comprendente i quartieri Tor Pignattara, Pigneto, Centocelle, Quarticciolo, Borgata Gordiani, Alessandrino, Villaggio Breda e Quadraro. La zona divenne di enorme interesse strategico subito dopo la proclamazione dell'Armistizio, quando le forze nazifasciste si attestarono nell'area del Cassinate, trasformando la via Casilina in principale linea di rifornimento per il fronte della Linea Gustav. All'indomani dell'occupazione nazifascista della città, il quartiere di Tor Pignattara divenne una zona strategicamente importantissima, sia per la presenza della linea ferroviaria Roma-Cassino e la via Casilina, sia per la notevole concentrazione di forze antifasciste del PCI, di Bandiera Rossa e del Partito Socialista. Il Partito Comunista affidò il comando militare dei Gruppi di Azione Patriottica a Nino Franchellucci e il comando politico a Luigi Forcella. Fuono così formati 6 Gap, costituiti da 4 componenti comandati da un Capogruppo. Altri uomini furono organizzati in 15 squadre militari di sostegno, con compiti di difesa e di controllo di specifici settori. Uno dei 5 Gap era comandato da Valerio Fiorentini - un giovane comunista residente in via di Tor Pignattara 99 – e composto da Paolo Angelini, Carlo Camisotti, Luciano Sbrolli.
Cantalamessa, Checchi, Corsi, Passarella e Portieri lavoravano presso la falegnameria di Pilade Forcella, in via dell’Acqua Bullicante 21. All'indomani dell'8 Settembre avevano costituito una squadra partigiana afferente al Partito Comunista, anche se alcuni suoi componenti risultano aderenti anche al Movimento Comunista d'Italia. La bottega venne indicata come deposito di armi e munizioni per il settore di Tor Pignattara.
Il 14 marzo 1944, le SS fecero irruzione nella bottega di Pilade Forcella, su indicazione di un profugo polacco nascosto nell’officina. La delazione riguardava sia il laboratorio di Pilade in via Acqua Bullicante, sia quello di Luigi Forcella, in via Capua. All'arrivo dei due camion tedeschi, un ragazzo di bottega, che si trovava ad un abbeveratoio lì vicino, ebbe la prontezza di spirito di correre ad avvisare la squadra di via Capua dell'arrivo delle SS e della perquisizione in corso presso il laboratorio di Pilade, consentendo all'altra squadra di fuggire. Nell'officina di Pilade Forcella i tedeschi effettuarono un'accurata perquisizione, senza tuttavia trovare né Forcella, né le armi. Arrestarono tutti e 6 gli operai presenti: Catalamessa, Checchi, Corsi, Passarella, Portieri e Mario Corsi e procedettero alla requisizione. Condotti a via Tasso e interrogati, 10 giorni dopo, i primi cinque, saranno fucilati alle Fosse Ardeatine.
Quello stesso giorno il Gap, comandato da Valerio Fiorentini, venne inviato presso l'abitazione di un ufficiale italiano al servizio della polizia tedesca e responsabile di numerosi arresti nell'VIII Zona, con l'obiettivo di assassinarlo, prima del suo trasferimento al nord presso i comandi della Repubblica Sociale Italiana. Il Gap di Fiorentini venne sorpreso in una retata delle SS sul tram diretto a piazza Fiume, all'altezza della Caserma Macao. Fiorentini, Angelini, Camisotti e Sbrolli furono riconosciuti da una spia – probabilmente lo stesso profugo polacco – arrestati e condotti a Via Tasso. Moriranno anche loro trucidati alle Fosse Ardeatine. A Valerio Fiorentini sarà conferita la Medaglia d'Argento al Valor Militare.
(Stefania Ficacci, Vega Guerrieri e Giulia Zitelli Conti)
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