Sinagoga di Ostia Antica Roma Centrale Montemartini
 
La Centrale Montemartini costituisce un esempio straordinario di archeologia industriale riconvertita in sede museale.
Inaugurata nel 1912, è il primo impianto pubblico a produrre elettricità a Roma. Attiva per molti anni, quando gli alleati entrano a Roma nel ’44, è praticamente l’unico impianto di produzione di energia elettrica della capitale. Come la Sinagoga di Pulheim, anche la Centrale è una “sopravvissuta”: per scampare alle distruzioni dei guastatori tedeschi dopo l’8 settembre 1943, i dipendenti ricorrono, infatti, allo stratagemma di issare sullo stabilimento le bandiere bianco-gialle, facendolo credere proprietà dello Stato del Vaticano.
Sul finire degli anni ’50 inizia il declino della Centrale, che cessa ogni attività nel 1963.
Ristrutturata nel corso degli anni ’80, è riaperta al pubblico nel 1997 per ospitare oltre 4000 sculture provenienti dalla collezione dei Musei Capitolini: ricostruzioni di monumenti della Roma di Cesare Augusto, come il complesso architettonico del tempio di Apollo Sosiano o quella di sontuose residenze gentilizie come gli horti dell’Esquilino e del Quirinale. Così pezzi rari di archeologia industriale, come la sala macchine o la maestosa turbina a vapore, dialogano con quelli altrettanto rari che testimoniano la crescita della città antica.