«Nella tradizione dei cimiteri ebraici (e le rovine della sinagoga funzionano
come un cimitero), lasciare le pietre sulla tomba testimonia una visita, un
passaggio. Vogliamo lasciare una traccia della nostra visita sparpagliando tra
le rovine migliaia di monete perché i visitatori possano trovarle e prenderle. Cadute
quasi dal cielo, non si riferiscono che a se stesse e perciò sarà come
inciampare in qualcosa che non è più lì», commenta
Weiner a proposito di Ignoti Nulla Cupido , 4000 monete tutte uguali.
Plurime le suggestioni. Le monete, intanto, recano a rilievo alcune scritte
che ne assecondano il profilo, sempre le stesse, in italiano su una faccia,
in inglese sull'altra. Concernono la memoria, dunque la conoscenza, senza la
quale, avverte il titolo, non vi è esistenza. Sotto l'arco di Ignoti
Nulla Cupido tre scritte più piccole recitano: messo sotto i piedi
; sistemato dietro gli alberi ; slegato dagli ormeggi . Tre azioni di sottrazione
e nascondimento ci avvertono nuovamente che fuori dalla vista fuori di testa
, che senza vista non c'è conoscenza dunque memoria. Vista, conoscenza
e memoria sono così per Weiner indissolubili: se le parole veicolano
significati, dunque conoscenza, la loro presentazione è decisiva: per
questo le nomina sculture. La scelta delle monete non è allora casuale:
distribuite nell'erba, mimetizzate tra le rovine, infiltrate negli interstizi
dei muri, appartengono al luogo come reperti; senza firma né data, celate
dal fango, velate dalla pioggia, sembrano lì da tempo immemorabile. Imbattersi
in esse è una sorpresa e appropriarsene, anche se consentito, è atto
furtivo, imbarazzante e colpevole. Weiner sa che la memoria non ha bisogno di
monumenti ma, come il sassolino sulla tomba e le monete nella sinagoga, di piccoli
gesti, non unici ed eclatanti ma ripetuti con ritualità. Le monete prelevate
sono subito rimpiazzate, fino a esaurimento, a fine mostra, a compimento del «passaggio
del testimone» dall'oggetto al soggetto. Del resto, la radice ebraica
della parola «pietra» è la stessa delle due parole che indicano
padre e figlio. Posare una pietra, cioè testimoniare, è dare continuità,
trasmettere da una generazione all'altra. Forse, tra mille anni, qualcuno troverà una
moneta nascosta nella sinagoga e si chiederà da chi e quando è stata
posata. |
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