Susan PHILIPSZ
Rosa , 2002
Aste di ferro e altoparlanti a tromba
cm. 300x200

  ROSA LUXEMBURG

stand up and fight and fight
we have a score to settle
stand up and fight and fight we have a war to wage
oh karl leibneicht we have a score to settle
oh rosa luxemburg
this will be our pledge

we’re not afraid not us though we are bound for battle
we’re not afraid not as right is on our side
oh karl leibnecht
we have a score to settle
oh rosa luxemburg
this will be our pledge


 
 
In un angolo dell’aula della sinagoga dove venivano un tempo custoditi i Rotoli della Legge, quattro altoparlanti a tromba diffondono la voce tenue e insinuante dell’artista scozzese. Canta Rosa, l’inno in memoria della grande rivoluzionaria Rosa Luxemburg e del suo compagno Karl Leibneicht, tanto popolare in Germania da venire intonato nel corso delle manifestazioni politiche. Riadattato per la sinagoga, però, lo stesso inno perde il suo carattere combattivo, militante, per trasformarsi quasi in lamento. La musica e il canto sono gli strumenti attraverso i quali Philipsz cerca di «ricondurre il pubblico al suo ambiente, di rendere la gente più cosciente del luogo in cui si trova, aumentando allo stesso tempo la loro consapevolezza di se stessi. Per questo, la collocazione del lavoro è molto importante e il luogo diventa l’elemento visivo». La musica, dunque, interpretata dalla stessa artista, non mira all’evasione ma, al contrario, al radicamento, a stimolare la memoria personale e collettiva, attivando, per sintonia o per contrasto, i luoghi.