Anche se l'ebraismo considera la rovina del Tempio il più sacro
dei luoghi, a Ostia LeWitt non si rassegna alla perdita della
memoria di quella rovina. Sceglie il cuore della sinagoga,
dove erano custoditi i Rotoli della Legge e ne decide la ricostruzione.
Non si tratta evidentemente di mera operazione filologica:
il muro curvo è infatti eretto nella stessa forma e
dimensioni di quello originale ma con i materiali e la tecnica
attuali. Nel trasferirlo fuori della sinagoga, poi, al cospetto
di quello in rovina, LeWitt ne evidenzia l'assenza di funzionalità,
dunque la natura prettamente scultorea.