Memorie d’inciampo a Roma: quinta edizione 13-14
gennaio 2014
SOTTO L'ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Progetto promosso da: Museo Storico della Liberazione; Federazione
delle Amicizie Ebraico Cristiane di Italia; ANED (Associazione
Nazionale ex Deportati); ANEI (Associazione Nazionale ex Internati);
Fondazione CDEC (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea);
IRSIFAR (Istituto Romano per la Storia d'Italia dal Fascismo alla
Resistenza
Con il Patrocinio dell’ Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
e della Comunità Ebraica di Roma
Organizzazione: Associazione arte
in memoria
Il progetto consiste nell’installazione di 15 nuove Stolpersteine
(pietre d’inciampo) nei marciapiedi prospicienti le abitazioni
di deportati razziali e politici.
I Municipi coinvolti nella quarta edizione sono 2: Municipio I (Centro Storico,
Borgo, Prati); Municipio XIV (Aurelio).
Il progetto, a cura di Adachiara Zevi, si avvale di
un Comitato scientifico composto da:
Anna Maria Casavola, Annabella Gioia, Antonio Parisella, Liliana
Picciotto, Micaela Procaccia, Michele Sarfatti; e di un Comitato
organizzativo composto da: Marina Fiorentino, Annabella
Gioia, Elisa Guida, Daniela Mantarro, Bice Migliau, Eugenio Iafrate,
Sandra Terracina.
Per la quinta edizione di “memorie d’inciampo”,
l’artista tedesco Gunter Demnig sarà a
Roma il 13 e 14 gennaio 2014 per installare personalmente
le pietre d’inciampo.
L’idea di Demnig risale al 1993 quando l’artista è invitato
a Colonia per una installazione sulla deportazione di cittadini
rom e sinti. All’obiezione di un’anziana signora secondo
la quale a Colonia non avrebbero mai abitato rom, l’artista
decide di dedicare tutto il suo lavoro successivo alla ricerca
e alla testimonianza dell’esistenza di cittadini scomparsi
a seguito delle persecuzioni naziste: ebrei, politici, rom, omosessuali.
Un segno concreto e tangibile ma discreto e antimonumentale, a
conferma che la memoria non può risolversi in appuntamento
occasionale e celebrativo ma costituire parte integrante della
vita quotidiana.
Sceglie dunque il marciapiede prospicente la casa in cui hanno vissuto uno o
più deportati e vi installa altrettante “pietre d’inciampo”,
sampietrini del tipo comune e di dimensioni standard (10x10). Li
distingue solo la superficie superiore, a livello stradale, perché di
ottone lucente. Su di essa sono incisi: nome e cognome del/lla
deportato/a, età, data e luogo di deportazione e, quando
nota, data di morte
Il giorno e l’ora della collocazione delle pietre è annunciata
agli inquilini da una lettera del Municipio in cui si spiega che
il progetto vuole “ricordare abitanti del quartiere uccisi
e perseguitati dai fascisti e dai nazisti, deportati, vittime del
criminale programma di eutanasia o oggetto di persecuzione perché omosessuali”.
L’inciampo non è fisico ma visivo e mentale, costringe
chi passa a interrogarsi su quella diversità e agli attuali
abitanti della casa a ricordare quanto accaduto in quel luogo e
a quella data, intrecciando continuamente il passato e il presente,
la memoria e l’attualità.
I primi “Stolpersteine” sono stati installati a Colonia nel 1995;
da allora a oggi ne sono stati distribuiti oltre 40.000 in
diverse città tedesche ed europee.
Invitato per la prima volta in Italia nel 2010, Gunter Demnig ha
consentito al nostro paese di entrare a far parte di questo grande
circuito internazionale della memoria.
Gli Stolpersteine sono finanziati da sottoscrizioni private; il costo di
ognuno, compresa l’installazione, è di 120 euro.
Presso la Biblioteca della Casa della Memoria e della Storia è attivo
uno “sportello” curato da Daniela
Mantarro, con la collaborazione di Elisa Guida. A loro possono
rivolgersi quanti intendono ricordare familiari o amici deportati
attraverso la collocazione di una Stolpersteine davanti alla sua
abitazione.
Il sito web www.memoriedinciampo.com, realizzato da Giovanni
D’Ambrosio e Paolo La Farina, documenta interamente le prime
quattro edizioni: la mappa dei luoghi dove sono stati installati
i sampietrini, fotografie, film e testimonianze, il lavoro svolto
dagli studenti che hanno aderito al progetto didattico, testi storici
e critici relativi alla deportazione di ebrei, politici e militari,
un profilo biografico dell’artista e una vastissima rassegna
stampa.
Alla quarta edizione sarà nuovamente affiancato il progetto didattico curato
da Annabella Gioia e Sandra Terracina: ogni Municipio coinvolto
sceglie una o più scuole cui affidare una ricerca storica
sui perseguitati alla cui memoria sono dedicati i sampietrini.
I risultati delle ricerche saranno pubblicati, come i precedenti,
sul sito. I Municipi sono coadiuvati dal Progetto Memoria della
Fondazione CDEC e del Dipartimento Cultura della Comunità Ebraica
di Roma, dalla FNISM (Federazione Nazionale Insegnanti) – Sezione
Roma e Regione Lazio e dall’Irsifar (Istituto Romano per
la Storia d’Italia dal Fascismo alla Resistenza).