Memorie d’inciampo a Roma: seconda edizione 12-13 gennaio 2011
Progetto promosso da: Museo Storico della Liberazione; Federazione delle
Amicizie Ebraico Cristiane di Italia; ANED(Associazione Nazionale
ex Deportati); ANEI(Associazione Nazionale ex Internati); Fondazione
CDEC (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea);Incontri Internazionali
d’Arte.
Con il Patrocinio della Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e
della Comunità Ebraica di Roma
Il progetto consiste nell’installazione di 53 Stolpersteine (pietre
d’inciampo) nei marciapiedi prospicienti le abitazioni di
deportati razziali e politici.
Hanno dato la loro adesione 5 MUNICIPI: I Municipio (Centro Storico);
II Municipio (Flaminio, Parioli, Pinciano, Salario, Trieste); III
Municipio (Castro Pretorio, Nomentano, Tiburtino), XI Municipio (Appio,
Ostiense, Ardeatino); XVII Municipio, (Borgo, Prati, Balduina) .
Il progetto, a cura di Adachiara Zevi e coordinato dagli Incontri
Internazionali d’Arte, si avvale di un Comitato
scientifico costituito da:
Anna Maria Casavola, Annabella Gioia, Antonio Parisella, Liliana
Picciotto, Micaela Procaccia, Michele Sarfatti.
Per la seconda edizione di “memorie d’inciampo”, l’artista
tedesco Gunter Demnig sarà a Roma il 12 e
il 13 gennaio 2011.
L’idea di Demnig risale al 1993 quando l’artista è invitato
a Colonia per una installazione sulla deportazione di cittadini rom
e sinti. All’obiezione di un’anziana
signora secondo la quale a Colonia non avrebbero mai abitato rom,
l’artista decide di dedicare
tutto il suo lavoro successivo alla ricerca e alla testimonianza
dell’esistenza
di cittadini scomparsi a seguito delle persecuzioni naziste: ebrei,
politici, rom, omosessuali. Un segno concreto e tangibile ma discreto
e antimonumentale, a conferma che la memoria non può risolversi
in appuntamento occasionale e celebrativo ma costituire parte integrante
della vita quotidiana.
Sceglie dunque il marciapiede prospiciente la casa in cui hanno vissuto uno
o più deportati e vi installa altrettante “pietre d’inciampo”,
sampietrini del tipo comune e di dimensioni standard (10x10). Li
distingue solo la superficie superiore, a livello stradale, perché di
ottone lucente.
Su di essa sono incisi: nome e cognome del/lla deportato/a, età,
data e luogo di deportazione e, quando nota, data di morte.
Il giorno e l’ora della collocazione delle pietre è annunciata
agli inquilini da una lettera del Municipio in cui si spiega che
il progetto vuole “ricordare
abitanti del quartiere uccisi e perseguitati dai fascisti e dai nazisti,
deportati, vittime del criminale programma di eutanasia o oggetto
di persecuzione perché omosessuali”.
L’inciampo non è fisico ma visivo e mentale, costringe
chi passa a interrogarsi su quella diversità e agli attuali
abitanti della casa a ricordare quanto accaduto in quel luogo e a
quella data, intrecciando continuamente il passato e il presente,
la memoria e l’attualità.
Le prime “Stolpersteine” sono state installate a Colonia nel 1995;
da allora a oggi ne sono state distribuite ben 25.000 in diverse
città tedesche
ed europee.
Invitato per la prima volta in Italia da Adachiara Zevi e dagli Incontri
Internazionali d’Arte, il 28 gennaio 2010 Gunter Demnig ha
installato a Roma le prime Stolpersteine italiane consentendo
così al nostro paese di entrare a far parte di questo grande
circuito internazionale della memoria.
Le Stolpersteine sono finanziate da sottoscrizioni private; il costo di
ognuna, compresa l’installazione, è di 100 euro.
La seconda edizione del progetto è resa possibile dal lavoro svolto
dallo “sportello” aperto presso la Biblioteca
della Casa della Memoria e della Storia a Roma e curato dal dott.
Stefano Gambari. A lui si sono rivolti quanti intendevano ricordare
familiari o amici deportati attraverso la collocazione di una Stolpersteine
davanti alla sua abitazione.
Il sito web www.memoriedinciampo.com,
realizzato da Giovanni D’Ambrosio e Paolo La Farina, documenta
interamente la prima edizione: la mappa dei luoghi dove sono
stati installati i sampietrini, fotografie, film e testimonianze,
il lavoro svolto dagli studenti che hanno aderito al progetto
didattico, testi storici e critici relativi alla deportazione
di ebrei, politici e militari, un profilo biografico dell’artista
e una vastissima rassegna stampa.
Alla seconda edizione sarà nuovamente affiancato
il progetto didattico curato da Annabella Gioia e Sandra
Terracina: ogni Municipio coinvolto sceglie una o più scuole
cui affidare una ricerca storica sui perseguitati alla cui memoria
sono dedicati i sampietrini. Il 12 e il 13 gennaio 2011,
nel corso dell’installazione, gli studenti leggeranno il
risultato parziale del loro lavoro, che sarà poi pubblicato
interamente sul sito. I Municipi sono coadiuvati dal Progetto Memoria
della Fondazione CDEC e del Centro di Cultura Ebraica della Comunità Ebraica
di Roma, dalla FNISM (Federazione Nazionale Insegnanti) – Sezione
Roma e Regione Lazio e dall’Irsifar (Istituto Romano per
la Storia d’Italia dal Fascismo alla Resistenza). |