Municipio II
Via Po, 162 - Roma
11 gennaio 2012

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Silvana Di Nepi:   mia madre
la conoscevano tutti come "la Borelli"

Il 16 ottobre del '43 avevo 23 anni. Quella mattina ero in casa con i miei genitori in via Po. Purtroppo nessuno ci aveva avvertito di quanto stava succedendo, così, quando i tedeschi bussarono, mia madre andò tranquillamente ad aprire la porta. Papà era gravemente malato e proprio quella mattina ci sarebbe dovuto essere un consulto con il professor Frugoni.

La mamma, che aveva allora 46 anni, era molto bella, la conoscevano in tutta Roma come «la Borelli» per via della sua somiglianza con la celebre diva del muto. Quella mattina furono presi tutti e due. lo riuscii a sgattaiolare nell'appartamento dei nostri vicini che avevano le finestre sul cortile. Sotto le finestre c'era una pensilina. Mi ci sono buttata, per fortuna senza farmi male.
Da lì sono riuscita a raggiungere la casa di un'amica cattolica .

Mio padre e mia madre non sono più torna ti. Ho saputo più tardi che mio padr e morì sul treno e fu scaricato alla stazione di Padova. La mamma seguì la sorte degli altri e morì ad Auschwitz.

Di loro mi è rimasto un biglietto gettato dal treno e che fu recapitato fortunosamente alla nostra portiera. Nel biglietto mi chiedevano ves titi di ricambio e generi di prima necessità.

(Silvana Di Nepi)

 

Piero Melograni - Corriere della Sera, 18 Novembre 1992

A Roma, il sedici ottobre del 1943, vidi con i miei occhi le SS deportare gli ebrei.

Una famiglia abitava nel mio palazzo e gestiva in via Po un negozio di biancheria, sulla cui insegna era scritto: "Le calze belle".

Una delle ragazze si salvò gettandosi dal mezzanino, ma i genitori furono catturati e non fecero più ritorno.