Municipio I
Lungotevere Cenci, 4 - Roma
10 gennaio 2012

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Bruna Abbina ricorda Michele Sabatello

Michele Sabatello era nato il 1 marzo del 1904.
Della sua vita non sappiamo quasi nulla, se non che era il beniamino di tutti, che aveva un gran cura di sé, che lavorava come agente di commercio e che per molti anni ha abitato in Lungotevere Cenci 4. La famiglia Sabatello non era osservante; si rispettavano le principali solennità, ma non ci si assimilava più di tanto.
Quale fosse la condizione degli ebrei durante il fascismo e sotto l’occupazione tedesca, la storia e le testimonianze ce l'hanno ben insegnato. Basterebbe la canzone di Herbert Pagani: “La stella d'oro” ad illustrare la situazione. Comunque, dal 1938 (quando furono promulgate le leggi razziali) fino alla fine della guerra, gli ebrei hanno dapprima cercato di mantenere un basso profilo; poi in molti si sono nascosti, braccati come erano dai nazi-fascisti.
La razzia del 16 ottobre è stata organizzata dai tedeschi, ma gli altri ebrei romani catturati sono stati presi su denuncia di italiani (e della cosiddetta Pantera nera) ricompensati con 5.000 lire. E' stato il caso di mio zio, Michele Sabatello, denunciato da un fioraio di via del Corso, vicino a piazza Colonna, dal quale tutti i giorni comprava un fiore da mettere all'occhiello della giacca. Era sempre molto elegante, almeno questo ce lo hanno raccontato... E così, il 3 aprile del 1944, zio Michele è stato preso per la spiata di un conoscente: italiano e fascista.
Michele Sabatello non ha avuto il tempo di crearsi una famiglia: non ha avuto figli che potessero tener vivo il suo ricordo. Lo facciamo noi nipoti e ci passeremo il testimone.
(Bruna Abbina)