Paolo Petrucci
Municipio I
Via Buonarroti, 29 - Roma
7 gennaio 2015

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Lettera ad Enrica Filippini Lera

Buon giorno cara Enrica
grazie di tutto cuore ma d'ora in poi non voglio avere da te che delle parole e dei pensieri (non sono mai troppi). Non devi assolutamente privarti di cose, che credimi, ora più che mai sono necessarie a te e a Vera piuttosto che a me. Che tu sia serena e fiduciosa non mi meraviglia. Pensando a te vorrei tessere una lirica sulle virtù più forti e pure dell'animo femminile. «Mistero senza fine bello». Ringrazio la mia sorte di esserti compagno minore in questa strana avventura. Ho la sensazione che della presente sinfonia si stiano spegnendo gli echi dell'andante, attendo lo scherzo cui seguirà senza parole, come nella Quinta, un tumultuoso e orgiastico finale. Io sto benissimo, da ieri si è in buona compagnia e tutto sommato non c'è gran che da ridire circa il luogo, benché l'Immacolatissima Vergine, pur nella sublimità dei cieli, non credo debba sentirsi lusingata. Se scrivi a tuo padre pregalo per favore di avvisare Carletto* che pensi a mandarmi ciò che crede mi possa occorrere, del tabacco, qualche libro antico e moderno. Dopo una settimana d'inedia completa in cui anche e specialmente la meditazione era una tortura, ieri mi sono divorato leggendo quello che ho trovato, un romanzo per signorine in cui tutto è bello: fiori tra i fiori, cuori tra i fiori, spine nei fiori, sospiri tra i fiori. Ora però sono tornato alla meditazione. Di' per favore a tuo padre che prenda per me un paio di occhiali che stanno nella mia borsa nera e quella piccola grammatica tedesca che sta nel cubiculum a destra entrando. Che Carletto poi mi mandi preferibilmente uno o due volumi di piccolo formato. Ti scriverò ancora, arrivederci, cara Antigone, salutami la tua Ismene, un'Ismene, s'intende, molto Antigonea. A presto

Petruska**

*Carletto: Carlo, il padre: il vezzeggiativo, che può far pensare club°, è usato per «distrarre» la censura.
**Petruska: pseudonimo ispirato dall'omonimo balletto di Stravinskij


Paolo Petrucci in un articolo di
Lucio Lombardo Radice